Category: Morfologia del Kenya

Morfologia del Kenya
Morfologia del Kenya

La storia della dinamica del territorio e lo studio dei processi che agiscono in base a differenti scale spaziali e temporali mettono in evidenza quanto la superficie terrestre si modifica in risposta agli agenti fisici che insistono su di essa, siano essi di origine naturale e/o antropica. Il territorio viene modellato attraverso il sollevamento delle placche tettoniche e il vulcanismo, l’erosione, la dinamica fluviale, il clima e l’attività umana. È quindi importante conoscere la morfologia del Kenya in tutti gli aspetti fisici che insistono su di esso (monti, laghi, fiumi, pianure, ecc).
La formazione della Rift Valley, la fossa tettonica più grande del mondo, è stata causa di un considerevole cambiamento climatico ed ambientale. Essa segnò la fine del fitto e uniforme manto di foreste che copriva quasi tutto il continente africano. L’innalzarsi delle montagne creò una barriera che si oppose alla circolazione dell’aria umida proveniente dal mare, il clima si fece più caldo e secco e l’ambiente si inaridì. Nacquero così due ambienti molto diversificati. In prossimità della Rift Valley la primitiva foresta tropicale si trasformò in savana, mentre la foresta sopravvisse più a ovest, lungo i grandi fiumi.
I laghi della falla orientale, non avendo uno sbocco sul mare, divennero sempre meno profondi e ad avere un’alta concentrazione di sali minerali, dovuta al trasporto operato dalle piogge dai vicini vulcani, e alla forte evaporazione dell’acqua.
Il lago Magadi, ad esempio, ha la sua superfice completamente coperta di soda cristallizata, e i lagi Elmenteita, Baringo, Bogoria e Nakuru sono fortemente alcalini, mentre il lago Naivasha ha una grande varietà biologica grazie alle sorgenti di acqua dolce che lo alimentano …(continua).

Verified by MonsterInsights