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Le stragi del colonialismo in AfricaLe stragi del colonialismo in Africa

GLI ORRORI DELL’IMPERO COLONIALISTA IN AFRICA

Undicesimo comandamento: “Non desiderare la terra d’altri!”

Il colonialismo europeo in Africa è responsabile di azioni di genocidio che rimangono ignorate dal grande pubblico.
Libia, Etiopia, Eritrea, Somalia, Algeria, Congo, Mozambico, Angola… È il passato che non passa, sono ferite che non si rimarginano. In periodi storici diversi, sotto regimi diversi, ma con la stessa, lunga scia di sangue.
Italia, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, così come Austria, Gran Bretagna, Germania: nel continente Africano, i colonialismi europei si sono spesso trasformati in terrorismo di Stato.
Non è solo la storia di Paesi saccheggiati, di popoli sottomessi a forza, di ricchezze naturali depredate da multinazionali onnivore che mantenevano dittatori sanguinari. Questo è il colonialismo “classico”. Ma quello che si vorrebbe cancellare, seppellire nel dimenticatoio, è il terrorismo di Stato: sono le stragi di civili, le città e i villaggi dati alle fiamme, le popolazioni deportate, le fosse comuni, le pulizie etniche.

Un passato che chiama pesantemente in causa l’Italia. Altro che “italiani brava gente”.
Ci son voluti anni di ricerche storiche per dimostrare i crimini di guerra e contro l’umanità che le truppe italiane commisero in Libia, Etiopia, Eritrea… Somalia. Atrocità e torture impressionanti: a donne incinte venne squartato il ventre e i feti infilzati, giovani indigene violentate e torturate, teste mozzate portate in giro come trofei, torture anche su bambini e vecchi. Racconti documentati di massacri di massa, di uso sistematico dei gas (la strage di Zeret) contro la popolazione civile, di lager che nulla avevano da “invidiare” a quelli nazisti. Il colonialismo italiano è stato brutale, selvaggio, e dietro di sé ha lasciato solo rovine e una memoria che il tempo, non solo in Libia, non ha cancellato.
L’Italia ha tutto distrutto e nulla realizzato. A differenza di Francia e Gran Bretagna, che nei domini coloniali hanno formato una classe dirigente autoctona, l’Italia neanche questo ha fatto, impedendo anche l’istruzione, percepita come una minaccia … (continua).

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